LE BORDURE ARBUSTIVE


IL MANTELLO FORESTALE
LE SIEPI IERI E OGGI
IDENTIKIT DI ALCUNI ARBUSTI E LIANE LEGNOSE DEL BOSCO URBANO


IL MANTELLO FORESTALE

In condizioni naturali, le comunità vegetali di pianura dominate dagli arbusti si osservano soprattutto ai margini dei pochi boschi esistenti e lungo le radure e sentieri che li attraversano.

Qui formano in genere strutture lineari pluristratificate, chiamate "mantello", affiancate da margini erbosi permanenti ("orli forestali"). Anche presso il Bosco Urbano è già possibile osservare tali formazioni arbustive.

Esse svolgono una funzione ecologica importante, quella di ecotono funzionale. In generale l’ecotono è un’area di transizione tra tipi diversi di vegetazione; nel caso del mantello ci si riferisce quasi sempre ad un'interfaccia fra bosco e colture erbacee/praterie circostanti.

Il mantello allora può essere visto come:
- il serbatoio dei tipi di vegetazione (complessi dal punto di vista strutturale, floristico, ecologico e funzionale) che serviranno ad accelerare un'eventuale ricolonizzazione del bosco nelle aree aperte dall’uomo per la coltivazione o il pascolo;
- la zona ecologica indispensabile per tutte le specie specializzate nell’usufruire di ecosistemi diversi e vicini fra loro (specie ecotonali),
- l’area di rifugio per entità floristiche e faunistiche minacciate dalla riduzione o dalla scomparsa dei loro habitat originari dal territorio circostante.


LE SIEPI IERI E OGGI

In realtà, ancora nel secolo scorso erano comunque ben presenti nel paesaggio agrario le siepi interpoderali, ambienti del tutto assimilabili alle bordure del margine forestale, tanto che molte delle specie presenti erano le medesime (ad esempio molte rosacee arbustive, come Rosa selvatica, Biancospino, Prugnolo, Rovo).

Le siepi furono create e conservate a lungo dall’uomo come fonti di importanti materie prime (bacche, foglie, legna, selvaggina, ...), come efficace limite fra le proprietà e talora anche come protezione delle colture dal vento.

Le siepi hanno quindi conosciuto decenni di declino, tanto da scomparire quasi del tutto dal paesaggio planiziale. Oggi però stanno ritornando grazie soprattutto ad una migliore conoscenza dei servizi ecosistemici forniti praticamente a costo zero:
• Controllo delle dinamiche idrologiche.
• Contrasto all’erosione superficiale.
• Regolazione dei flussi e dei cicli di nutrienti.
• Funzione di barriera fisico-chimica (intercettazione di energia, di materiale in atmosfera e nel suolo, riduzione di inquinanti, rumori, polveri ecc.).
• Riduzione dell'evapotraspirazione.
• Regolazione del microclima.
• Creazione di corridoi biologici.
• Aumento in genere della biodiversità.
• Luogo idoneo ad alimentazione, sosta ed eventuale riproduzione di numerosi Rettili, Uccelli e piccoli Mammiferi.
• Sostegno agli insetti utili (rifugio per predatori e parassiti utili nella lotta biologica, aiuto agli impollinatori in declino).
• Riqualificazione del paesaggio.

Non è un caso che il Piano di Sviluppo Rurale fornisca incentivi  economici agli agricoltori che impiantano nuove siepi e che conservano quelle esistenti.


IDENTIKIT DI ALCUNI ARBUSTI E LIANE LEGNOSE DEL BOSCO URBANO

1. BIANCOSPINO COMUNE - Crataegus monogyna

2. EDERA COMUNE - Hedera helix

3. GINESTRA ODOROSA - Spartium junceum

4. NOCCIOLO COMUNE- Corylus avellana

5. PRUGNOLO - Prunus spinosa

6. ROSA SELVATICA - Rosa canina

7. ROVO COMUNE - Rubus ulmifolius

8. SANGUINELLO - Cornus sanguinea

9. VIBURNO LANTANA - Viburnum lantana

10. VITALBA - Clematis vitalba