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LE BORDURE ARBUSTIVE |
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In condizioni naturali, le comunità vegetali di pianura dominate dagli arbusti si osservano soprattutto ai margini dei pochi boschi esistenti e lungo le radure e sentieri che li attraversano. Qui formano in genere strutture lineari pluristratificate, chiamate "mantello", affiancate da margini erbosi permanenti ("orli forestali"). Anche presso il Bosco Urbano è già possibile osservare tali formazioni arbustive. Esse svolgono una funzione ecologica importante, quella di ecotono funzionale. In generale l’ecotono è un’area di transizione tra tipi diversi di vegetazione; nel caso del mantello ci si riferisce quasi sempre ad un'interfaccia fra bosco e colture erbacee/praterie circostanti. Il mantello allora può essere visto come: |
In realtà, ancora nel secolo scorso erano comunque ben presenti nel paesaggio agrario le siepi interpoderali, ambienti del tutto assimilabili alle bordure del margine forestale, tanto che molte delle specie presenti erano le medesime (ad esempio molte rosacee arbustive, come Rosa selvatica, Biancospino, Prugnolo, Rovo). Le siepi furono create e conservate a lungo dall’uomo come fonti di importanti materie prime (bacche, foglie, legna, selvaggina, ...), come efficace limite fra le proprietà e talora anche come protezione delle colture dal vento. Le siepi hanno quindi conosciuto decenni di declino, tanto da scomparire quasi del tutto
dal paesaggio planiziale. Oggi però stanno ritornando grazie soprattutto
ad una migliore conoscenza dei servizi ecosistemici forniti
praticamente a costo zero:
Non è un caso che il Piano di Sviluppo Rurale fornisca incentivi economici agli agricoltori che impiantano nuove siepi e che conservano quelle esistenti. |
1. BIANCOSPINO COMUNE - Crataegus monogyna |