GINESTRA COMUNE

Spartium junceum L.

Famiglia: Fabaceae

PORTAMENTO, TRONCO E RAMI
FOGLIE
FIORI
FRUTTI E SEMI
POSSIBILI CONFUSIONI
DISTRIBUZIONE
HABITAT


PORTAMENTO, TRONCO E RAMI

La Ginestra comune (o Ginestra odorosa) è una pianta arbustiva alta 50-200 (400) cm.
Presenta un fusto fusto eretto o ascendente, cilindrico, fibroso, tenace, cavo, di colore verde, molto ramificato e con numerosi getti nuovi alla base.


FOGLIE

Le foglie della Ginestra comune sono semplici, sessili o brevemente picciolate, rade e distanziate sul caule, lineari-lanceolate, lunghe 1-3 cm, con margine intero, glabre, di colore verde scuro, sericee nella pagina inferiore.
Queste foglie sono precocemente caduche tanto da essere quasi competamento scomparse alla fioritura della pianta. L'attività fotosintetica viene quindi svolta soprattutto dai fusti.


FIORI

I fiori sono molto profumati (da cui l'altro nome comune della specie), ermafroditi, papilionacei, raccolti in racemi apicali lassi, portati da un brevi peduncoli obconici, con brattee e bratteole, anch'esse caduche come le foglie.
Hanno il calice lungo 4 mm, membranoso, persistente, quasi interamente saldato e diviso con un taglio obliquo fino alla base in un solo labbro terminante con 5 piccoli denti.
La corolla, di un bel colore colore giallo vivo, misura 2–2,5 cm ed è glabra. È costituita da un vessillo (petalo superiore grande) eretto, arrotondato con apice mucronato, più lungo delle ali (i due petali laterali); queste sono ovate o ellittiche, libere poste ai lati del vessilo; in basso sono presenti due petali liberi ma aderenti (carena), con apice cuspidato-ricurvo che contengono al loro interno stilo e stami.
Atterrando sul fiore, diversi insetti selvatici sono in grado di attivare il meccanismo esplosivo che consente l'apertura superiore della carena e la fuoriuscita di stilo e stami (nella foto). Le api domestiche del miele sono troppo leggere e visitano i fiori già "aperti" da altri insetti, limitandosi a raccogliere i residui di polline ancora presenti nella carena.


FRUTTI E SEMI

Il frutto della Ginestra comune è un legume falciforme, di 60-120 x 6,5-8 mm., oblungo, eretto, sericeo, compresso; inizialmente è verde e vellutato, poi diventa glabro e nerastro a maturazione.
Quando si apre, effettua una torsione delle valve ed espelle lontano i suoi semi. Una volte aperte, le valve attorcigliate su se stesse rimangono a lungo sulla pianta.
Ogni legume contiene 10-18 semi di 3,2-4,5 x 2,4-3,5 mm, ovoidi, bruni o anche rossastri, lucenti e velenosi.


POSSIBILI CONFUSIONI
È difficile confonderla con altre ginestre arbustive perché è l’unica specie del genere Spartium ed è conosciuta da tutti.


DISTRIBUZIONE
La specie è originaria delle Azzorre, dell'Europa meridionale (Penisola Iberica, Francia meridionale, Italia e Balcani) e del vicino oriente. È stata introdotta nelle regioni del Mar Nero, del Mar Caspio e del Caucaso, in Afghanistan, Pakistan, India, Sud America, Africa, Oceania
In Italia è comune in tutto il territorio (probabilmente è naturalizzata in Valle d'Aosta, Trentino-Alto Adige e Sardegna).


HABITAT
La Ginestra comune un arbusto tipico dei cespuglieti posti in stazioni soleggiate, ma è presente anche all’interno di boscaglie aperte e radure. Frequentando luoghi caldi, la pianta possiede diversi adattamenti all’aridità (come le foglie ridotte e a caduta precoce). Richiede però buona disponibilità di acqua nel suolo durante il ciclo vegetativo, per cui è frequente osservarla anche sulle sponde più aperte dei corsi d’acqua. È specie generalmente pioniera sui suoli pesanti con buona disponibilità di acqua nel terreno.È specie calcifila preferenziale, ma non esclusiva. Si mostra molto competitiva e in espansione solo nelle nicchie ecologiche che presentano scarsa concorrenza di altre specie arbustive pioniere. Questa ginestra, come tutte le Leguminose, possiede un importante meccanismo che le consente di vivere su terreni poveri di azoto: nelle sue radici si sviluppano colonie di batteri che catturano l’azoto atmosferico e lo mettono a disposizione della pianta. Per questo colonizza facilmente terreni scoperti con suolo primitivo e viene usata nel consolidamento di versanti argillosi franosi.