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Ecologia e biologia riproduttiva della Rana di Lataste

Ecologia
In località Bosco della Fontana, una riserva naturale di 232 ha in provincia di Mantova, Pozzi (1980) stima la densità autunnale delle popolazioni variabile tra 53 e 73 individui per ettaro. Indagini più recenti hanno stimato che nell'intera riserva vi possano essere circa 5.000 individui, ma la specie subisce notevoli oscillazioni numeriche annuali e tali stime si riferiscono in genere al periodo autunnale. 
Una popolazione ugualmente numerosa è presente in località Le Bine, tra Cremona e Mantova lungo il fiume Olio (Corbett, 1989).
Nelle altre stazioni dove la specie è segnalata si ritiene che sia molto meno numerosa, con numero di individui adulti inferiore al centinaio.
Nelle popolazioni riproduttive i maschi sono generalmente più numerosi delle femmine.

Alimentazione
Come nelle altre rane rosse le larve hanno dieta onnivora. Gli adulti si cibano di una gran varietà di invertebrati, prevalentemente insetti, che riescono a catturare anche in acqua.

Rapporti con altre specie
Vercesi et al. (1996) hanno osservato ingenti e ripetute predazioni sulle ovature da parte del germano reale. 
I girini sono predati dalle grosse larve acquatiche di Insetti, in particolare Odonati e Ditiscidi. 
Gli adulti sono invece predati da alcuni mammiferi, da uccelli acquatici e da Strigiformi (allocchi, e gufi), nonché da rettili del genere Natrix.

Riproduzione e sviluppo
Comportamento riproduttivo  simile a quello descritto per R. dalmatina
La stagione riproduttiva ha inizio a febbraio o, al più tardi, a marzo e ha durata tipicamente breve, da un minimo di due-tre giorni ad un massimo di due tre settimane. I maschi raggiungono il sito di riproduzione con qualche giorno di anticipo sulle femmine.
Una volta al sito i maschi, stando fermi sott'acqua, emettono canti di richiamo di debole intensità, percepibili dall'uomo a non più 10-15 m di distanza. La femmina attirata dal canto di richiamo, o più frequentemente, intercettata dal maschio durante i suoi frequenti spostamenti nel sito, viene stretta nel tipico amplesso ascellare. 
La deposizione delle uova avviene poche ore dopo la formazione della coppia. La femmina rilascia da 90 a 900 uova (Lanza, 1983) in unica masserella sferica che idratandosi raggiunge il diametro di 10-15 cm.
In Friuli Dolce et al. (1982) hanno osservato la deposizione a fine Febbraio, con temperature dell'acqua di 6°-8°C. 
Sono stati contati fino a 33 ammassi di uova in un solo metro quadrato. 
Gli adulti possono essere osservati in acqua (10°18°C) fino ad Aprile.
Lle uova schiudono dopo due-tre settimane dalla deposizione. La durata del ciclo larvale varia da 90 a 110 giorni. 
Appena metamorfosati gli animali sono lunghi 15 mm e raggiungono i 32-36 mm ad un anno di età. 
Mancano dati sull'età di maturità sessuale e sulla longevità.


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