IL QUERCO-CARPINETO

LA STRUTTURA DEL QUERCO-CARPINETO

DOVE OSSERVARLO

 

LA STRUTTURA DEL QUERCO-CARPINETO

Questo bosco planiziale viene accostato da molti studiosi alla foreste primarie intertropicali per via della sua complessità: in esso si possono infatti riconoscere due strati arborei distinti, due arbustivi, uno erbaceo, uno muscinale e una forte presenza di piante lianose.

La Farnia costituisce l'essenza prevalente dello strato arboreo principale alto sino a 30 metri, che copre circa il 70% del terreno.

Esiste poi un secondo strato arboreo costituito da piccoli alberi, soprattutto Carpino bianco, ma anche giovani farnie, Frassini a foglie strette (Fraxinus angustifolia subsp. angustifolia, Fraxinus angustifolia subsp. oxycarpa), Aceri (Acer campestre), Olmi (Ulmus minor), Pioppi (Populus alba, P. nigra, …). Questo strato, comunque, non copre che il 20% circa del bosco maturo.

È significativo lo strato arbustivo alto, costituito principalmente da Nocciolo (Corylus avellana), con esemplari alti sino a 10 metri (questo strato copre circa il 40-60% del terreno). Un secondo strato di piccoli arbusti, come il Biancospino (Crataegus monogyna), il Corniolo (Cornus mas), il Sanguinello (Cornus sanguinea) ed altri ancora, si presenta in maniera sporadica, specialmente ai bordi della foresta e delle radure interne.

Lo strato erbaceo, variabile per composizione e durata, è costituito principalmente da piante geofite (piante perenni con organi sotterranei di svernamento come bulbi, rizomi, ecc.), alcune tipiche dei piani altitudinali superiori, come, ad esempio, l'Anemone dei boschi (Anemone nemorosa), l'Anemone zolfina (A. ranuncoloides), la Scilla (Scilla bifolia), l'Aglio orsino (Alium ursinum).

Caratteristica di questi boschi è la presenza di uno strato di piante lianose e rampicanti abbastanza numerose e costituito da vari caprifogli (Lonicera ss.pp.), dalla Vitalba (Clematis vitalba), dall'Edera (Hedera helix e altre ancora; questa abbondanza è collegata con la competizione per la luce che, nel Querco-carpineto, è fortissima.

Lo strato muscinale non è presente al suolo, per via della folta lettiera costituita dalle foglie cadute dagli alberi, ma è collocato essenzialmente sui tronchi, poco oltre la linea di accumulo delle foglie stesse sul terreno.

 

DOVE OSSERVARLO

I boschi planiziali, che costituiscono la fase più avanzata (climax) dell'evoluzione della vegetazione della Pianura Padano-Veneta, sono ormai rarissimi e occupano aree relitte dei settori nord-occidentale e nord-orientale, tutte al di fuori del confine dell'Emilia-Romagna. Fra queste aree si segnalano: