>> L'OASI SI PRESENTA >>
LISTA DEGLI ANIMALI DELL'OASI
>> CAPRIMULGUS EUROPAEUS
Caprimulgus europaeus Linnaeus, 1758
Succiacapre
SISTEMATICA E TASSONOMIA
Phylum: Chordata
Classe: Aves
Ordine: Caprimulgiformes
Famiglia: Caprimulgidae
Specie politipica: in Italia sono presenti la sottospecie meridionalis (Hartert, 1896) nella Penisola e nelle isole maggiori e quella nominale nelle regioni settentrionali ed in parte in quelle centrali.
CARATTERISTICHE Caprimulgiforme di medie dimensioni con profilo slanciato, ali lunghe ed appuntite, coda sporgente e squadrata, becco minuto ma apertura boccale molto ampia.
Specie con lieve dimorfismo sessuale. Maschio adulto caratterizzato da colorazione criptica con vermicolatura e punteggiatura scura e striatura nera; vertice, scapolari e timoniere centrali grigie; lati del capo, piccole copritrici e timoniere laterali bruni; linea sulle scapolari, barra sulle copritrici mediane color crema; lati della gola e linea dall’angolo della bocca a sotto l’occhio biancastri; parti inferiori fulve e grigie con barratura bruno scuro, petto macchiettato di color crema; iride bruno scuro, becco nero, interno bocca rosso e zampe bruno rossastro. In volo il maschio presenta macchie bianche all’estremità delle ali ed agli angoli della coda. Femmina adulta simile al maschio ma con macchie ai lati della gola, più piccole e fulve, e senza le evidenti macchie bianche all’apice delle ali e della coda. Giovane con colorazione simile alla femmina adulta ma con colorazione più grigiastra e con vermicolature quasi impercettibili; orlo apicale bianco nelle primarie, remiganti e timoniere con disegni neri a forma di freccia.
L’adulto in volo presenta barra trasversale chiara nella parte anteriore del braccio.
Di facile identificazione per struttura e volo anche se non facilmente contattabile perché crepuscolare. Specie crepuscolare e notturna di indole territoriale, può aggregarsi in gruppi di poche decine di individui in migrazione o in siti di riposo diurni. Volo leggero ed agile, con frequenti cambi di direzione e planate e fasi di “spirito santo”.
E’ una specie molto elusiva difficile da rilevare se non attraverso l’ascolto del canto territoriale emesso dai maschi; è spesso confusa con rapaci notturni. Trascorre il giorno posato sul terreno nel sottobosco o su un ramo basso, restando immobile, a rischio di essere calpestato. L’alimentazione è costituita quasi esclusivamente da Insetti (Lepidotteri notturni, Coleotteri, Ditteri, Odonati ecc.). Specie nidificante in Italia. Nidifica su suoli o versanti caldi e secchi, anche con affioramenti rocciosi, ai margini di zone aperte. La deposizione avviene fra maggio e metà agosto, max. fine maggio-metà giugno. Le uova, 2, raramente 1-3, sono di colorazione che va dal grigio-bianco al crema con macchie marrone-giallastro, marrone scuro o grigio. Periodo di incubazione di 16-18 (21) giorni.
La longevità massima registrata risulta di 11 anni e 11 mesi.
COROLOGIA E DISTRIBUZIONE GENERALE Specie a distribuzione eurocentroasiatico-mediterranea.
L’areale di riproduzione comprende l’Europa, il Maghreb occidentale, il Medio Oriente e parte dell’Asia fino alla Cina. La stima più recente della popolazione nidificante in Europa indica 470.000-1.000.000 coppie ripartite principalmente in Russia (100.000-300.000 cp), Turchia (100.000-200.000 cp), Spagna (82.000-112.000 cp), Francia (40.000-160.000 cp) (BirdLife International 2004). Sverna in Africa a sud del Sahara.
In Italia la specie è diffusa come nidificante in tutte le regioni ad eccezione delle vallate alpine più interne, di vaste zone della Pianura Padana divenute da tempo non idonee, di parte della Puglia e di gran parte della Sicilia. La stima più recente della popolazione nidificante in Italia è di 10.000-30.000 coppie per il periodo 1995-2004 e trend della popolazione in decremento (Brichetti e Fracasso 2006). La presenza della specie come svernante in Italia è occasionale.
DISTRIBUZIONE E HABITAT IN EMILIA-ROMAGNA Specie migratrice regolare e nidificante.
E presente da aprile a settembre e nidificante in tutta l’area appenninica dalle zone pedecollinari ad altitudini elevate, nelle conoidi dei corsi d’acqua appenninici e su alcune isole fluviali del Po dell’Emilia occidentale; nidifica anche nelle formazioni boschive delle pinete costiere ma è assente nel resto della pianura centro-orientale. Considerando le informazioni riportate dagli atlanti provinciali e da censimenti effettuati in aree significative è possibile stimare una popolazione nidificante in Emilia-Romagna negli anni ’90 di 1.150-1.700 coppie così ripartite: Piacenza 150-200 cp, Parma 220-250 cp, Reggio-Emilia 150-200 cp, Modena 150-200 cp, Bologna 150-300 cp, Ravenna 60-100 cp, Ferrara 20-50 cp, Forlì-Cesena 200-300 cp, Rimini 50-100 cp.
Il trend della popolazione è probabilmente in decremento ma mancano censimenti ripetuti su vaste aree.
E’ una specie molto elusiva difficile da rilevare se non attraverso l’ascolto del canto territoriale emesso dai maschi; è spesso confusa con rapaci notturni. Anche le valutazioni sul trend appaiono problematiche; apparenti ampliamenti dell’areale nelle province romagnole sembrano dovute più ad un miglioramento della ricerca, effettuata con il metodo dei richiami registrati, che ad un reale aumento distributivo. Nidifica sul terreno ai margini di formazioni forestali sia di latifoglie sia di conifere dal livello del mare a 1100 m s.l.m. ma generalmente fino a 800 m.. In collina e montagna frequenta prati-pascoli, calanchi, incolti con rada copertura di alberi o cespugli, aree condotte con tecniche colturali non intensive. In pianura, oltre alle pinete costiere ai margini di incolti e aree con buona naturalità, frequenta le zone cespugliose, le golene con incolti e i greti ghiaiosi e sabbiosi di fiumi e torrenti, ex cave, bacini di ex zuccherifici.
STATO DI CONSERVAZIONE DELLE POPOLAZIONI REGIONALI Valutazione IUCN regionale: NT Consistenza della popolazione regionale: Popolazione nidificante: 1.150-1.700 coppie nel periodo 1990-1999 (Tinarelli ined.). Valore conservazionistico delle popolazioni regionali: La popolazione svernante nell’Emilia-Romagna costituisce il 6-11% di quella italiana. Lo stato di conservazione della popolazione regionale è complessivamente insoddisfacente poiché gli habitat utilizzati per l’alimentazione dalla specie sono in regresso.
Almeno il 50% della popolazione regionale nidificante è all’interno di siti Natura 2000.
Specie classificata da BirdLife International come SPEC 2 (specie con status di conservazione sfavorevole e popolazione concentrata in Europa); la popolazione europea è grande ma soggetta ad un moderato declino dal 1970 (BirdLife International 2004).
PRINCIPALI FATTORI DI MINACCIA Tra i fattori limitanti noti per la specie possono essere annoverati:
- trasformazione e/o scomparsa dei prati-pascoli in seguito all’espansione dei cespuglieti e all’abbandono dei pascoli nella fascia collinare e di bassa e media montagna,
- taglio e incendio dei cespuglieti in periodo riproduttivo,
- uso di pesticidi nelle aree di alimentazione del Succiacapre,
- cambiamenti delle attività di allevamento e della pastorizia che determinano riduzione del numero di prede disponibili,
- collisioni con autoveicoli,
- realizzazione di centrali eoliche in aree di alimentazione, nidificazione e transito,
- passaggio di mezzi motorizzati nelle aree ghiaiose di fiumi e torrenti.
MISURE DI TUTELA E CONSERVAZIONE Le azioni di sostegno proponibili in Emilia-Romagna sono principalmente quelle finalizzate alla conservazione e al ripristino dei prati-pascoli, all’adozione di metodi di coltivazione che prevedono un uso scarso o nullo di pesticidi, alla conservazione delle strade non asfaltate e al divieto di circolare con mezzi motorizzati fuori da strade e carrarecce, prevenzione della realizzazione di centrali eoliche in aree di nidificazione, alimentazione e transito.
SEGNALAZIONI NELL'OASI |
DATA |
STAZIONE |
RILEVATORE |
NOTE |
02/08/2019
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Stazione di inanellamento
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Maselli Mirco
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1/0 - decade 22/2019
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07/07/2019
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Stazione di inanellamento
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Maselli Mirco
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0/1- decade 19/2019
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17/05/2019
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Stazione di inanellamento
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Maselli Mirco
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1/0- decade 14/2019
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04/05/2019
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Stazione di inanellamento
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Maselli Mirco
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1/0- decade 13/2019
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28/07/2018
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Stazione di inanellamento
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Maselli Mirco
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0/1 - decade 21/2018
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26/05/2018
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Stazione di inanellamento
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Maselli Mirco
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1/0 - decade 15/2018
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03/09/2017
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Stazione di inanellamento
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Maselli Mirco
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3/0 - decade 25/2017
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20/08/2017
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Stazione di inanellamento
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Maselli Mirco
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1/0 - decade 23/2017
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08/07/2017
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Stazione di inanellamento
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Maselli Mirco
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1/0 - decade 19/2017
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07/05/2017
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Stazione di inanellamento
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Maselli Mirco
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1/0 - decade 13/2017
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02/07/2016
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Stazione di inanellamento
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Maselli Mirco
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02/07/2016
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Prato incolto davanti a Casa Natura (dal bombolone)
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Maselli Mirco
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17/06/2016
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Stazione di inanellamento
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Maselli Mirco
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2/0 - decade 17/2016
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11/07/2015
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Stazione di inanellamento
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Maselli Mirco
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maschio nidificante
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01/01/2004
28/02/2007
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OASI (in generale)
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Tinarelli Roberto (Ecosistema)
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nidificante nei cespuglieti del calanco
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