>> L'OASI SI PRESENTA >>  LISTA DEGLI ANIMALI DELL'OASI >> OENANTHE OENANTHE

Oenanthe oenanthe (Linnaeus, 1758)
Culbianco

SISTEMATICA E TASSONOMIA
Phylum: Chordata
Classe: Aves
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Turdidae
Specie politipica con quattro sottospecie di cui tre che interessano l’Italia in varia misura: Oe. o. oenanthe (Linnaeus, 1758) nidificante in Europa occidentale e Siberia settentrionale, Oe. o. libanotica (Hemprich and Ehrenberg, 1833) nidificante nell’Europa meridionale e in Medio Oriente e Oe. o. leucorhoa (Gmelin, 1789) nidifante in Groenlandia e Islanda.

CARATTERISTICHE
Passeriforme con corporatura piuttosto snella, ali lunghe e coda piuttosto corta.
Specie con evidente dimorfismo sessuale. Maschio adulto in abito riproduttivo con colorazione grigia delle parti superiori, fatta eccezione per groppone e sopraccoda bianchi; sopracciglio candido piuttosto ampio, mascherina nera dalle redini alle copritrici auricolari; parti inferiori bianche tranne mento, gola e petto con sfumature crema-fulvo; ala quasi completamente nera; coda bianca con disegno a T nero dovuto alle due timoniere centrali scure; iride bruno scuro, becco e zampe neri. Femmina con tonalità più opache e meno contrastanti, parti superiori grigio-brune, mascherina ridotta e brunastra, sopracciglio più corto e color crema-fulvo; parti inferiori crema-fulvo, ala bruna. Maschio in abito non riproduttivo simile alla femmina con parti superiori brune macchiettate di grigio; sopracciglio bianco più sottile, mascherina nera sulla redini ma bruna sulle copritrici auricolari; parti inferiori fulve, ali nere ma con orlature fulve. Femmina in abito non riproduttivo priva di evidente distacco nella colorazione tra le parti superiori brune e quelle inferiori fulve; capo quasi uniforme con poca evidenza di mascherina e sopracciglio; ali bruno scuro con bordature fulve. Giovane con parti superiori brune sfumate di grigio con orlature scure, sopracciglio poco visibile, auricolari brune; parti inferiori dal crema al fulvo con squamatura scura; copritrici brune con apice biancastro.
Confondibile con Oenanthe isabellina, dalla quale si distingue per ascellari e copritrici del sotto-ala grigio-nere con bordi biancastri, per la porzione nera della coda e per le dimensioni generalmente maggiori. Grande variabilità di colorazione tra le sottospecie.
Specie generalmente solitaria, in gruppi di alcune decine di individui, anche con altri congeneri, durante le migrazioni. Volo agile e veloce con battute sfarfalleggianti e traiettoria rettilinea; effettua il volo surplace per controllare possibili prede e predatori. Il Culbianco può essere parassitato dal Cuculo.
L’alimentazione è costituita prevalentemente da Invertebrati e bacche. L'alimento è ricercato sul terreno o nella vegetazione bassa, alcune prede possono essere catturate in volo. Sono selezionati Ortotteri, Lepidotteri, Ditteri, Coleotteri, Imenotteri, Molluschi, Aracnidi, Anellidi ed altri organismi di piccole dimensioni. Il cibo vegetale comprende soprattutto bacche (Rubus spp., Sambucus nigra ecc.).
Nella dieta dei giovani le larve di Lepidotteri e Ditteri Tipulidi sono spesso abbondanti, come pure gli Aracnidi.
Specie nidificante in Italia. Nidifica a terra in aree montane erbose o pietrose. La deposizione avviene, generalmente, tra metà aprile-luglio. Le uova, 4-6 (3), sono azzurro pallido a volte macchiate di rosso-marrone alle estremità. Periodo di incubazione di 12-14 (11-15) giorni.
La longevità massima registrata risulta di 9 anni e 7 mesi.

COROLOGIA E DISTRIBUZIONE GENERALE
Specie a distribuzione oloartica.
Distribuito in tutto il territorio europeo, nel Nordafrica occidentale lungo la catena dell'Atlante (Marocco ed Algeria), in Turchia, Palestina, Medio Oriente, Asia centrale, Mongolia, Cina settentrionale, in Siberia fino allo stretto di Bering. Presente anche in Groenlandia, Alaska e Canada settentrionale.
Migratore di lunga distanza. L'areale di svernamento di tutte le popolazioni è localizzato in Africa a sud del Sahara, dal Senegal agli altipiani etiopi, perlopiù a nord dell'Equatore, ma, lungo la Rift Valley, fino allo Zambia.
In Italia la specie è nidificante e migratrice, rari casi di svernamento sono segnalati in Sicilia (Iapichino e Massa 1989). Il Culbianco risulta diffuso con continuità lungo tutta la catena alpina e gli Appennini, ben distribuito in Sicilia ma localizzato in Sardegna (Parodi 1993).
L'areale della specie è in generale stabile in Europa, moderate contrazioni di distribuzione sono riportate in Francia ed Inghilterra (Cramp 1988). Valutazioni recenti indicano che moderati declini di distribuzione riguardano non più dell'11% dei contingenti europei, mentre il resto della popolazione continentale risulta stabile (Tucker e Heath 1994). Per l’Italia è stimata una popolazione nidificante di 100.000-200.000 coppie.

DISTRIBUZIONE E HABITAT IN EMILIA-ROMAGNA
E’ presente come migratore su tutto il territorio regionale ma è localizzato come nidificante nella fascia appenninica e nell’alta pianura emiliana occidentale (PC e PR). Sia la popolazione che la distribuzione risultano in deciso regresso negli ultimi decenni nell’Appennino Tosco-Emiliano (Sposimo 1997, Ceccarelli 2000, Tinarelli et al. 2002). Anche Ceccarelli e Gellini (2008) riportano un forte calo della popolazione nidificante attraverso un confronto del numero di siti occupati nel 1995-1997 e nel 2004-2006 in Romagna. Sono disponibili stime e censimenti realizzati per alcuni atlanti e vaste aree in periodi diversi ma la successiva diminuzione della popolazione e la contrazione dell’areale non rendono corretta una loro estrapolazione a livello regionale.
Frequenta ambienti aperti con vegetazione bassa, quali tundra, dune costiere, brughiere, praterie alpine al di sopra del limite degli alberi. Presente in aree di pianura nel Nord dell'areale, si sposta progressivamente verso la fascia montana nel Sud. Evita le zone troppo densamente boscate. Gli ambienti di nidificazione devono comprendere siti adatti alla costruzione del nido (cavità di rocce o tane abbandonate). In Italia nidifica fra i 100 ed i 2700 m, più spesso al di sopra dei 1200-1500 m (Parodi 1993).
In Emilia-Romagna frequenta ambienti aperti di montagna, come pascoli e praterie sommitali, o a quote inferiori, calanchi, greti di corsi d’acqua e cave. Predilige terreni relativamente aridi con massi e rocce affioranti; evita in periodo riproduttivo campi coltivati, boschi e arbusteti, che utilizza solo marginalmente qualora siano inframmezzati da spazi aperti.

STATO DI CONSERVAZIONE DELLE POPOLAZIONI REGIONALI
Valutazione IUCN regionale: EN (A2)
Consistenza della popolazione regionale: Popolazione nidificante: mancano dati aggiornati raccolti nello stesso anno o nell’arco di pochi anni.
Valore conservazionistico delle popolazioni regionali: Non vi sono informazioni sufficienti.
Specie classificata da BirdLife International come SPEC 3 (specie con status di conservazione sfavorevole e popolazione non concentrata in Europa) (BirdLife International 2004).

PRINCIPALI FATTORI DI MINACCIA
In Italia le segnalazioni riproduttive in ambienti di bassa quota (Piemonte), rappresentano probabilmente frammenti relitti di una distribuzione passata più ampia, che ha subito contrazioni a partire dal secolo scorso a causa delle trasformazioni agricole, in particolare degli impianti di vigneti in aree collinari (Maffei 1988).
Le cause della contrazione dell’areale riproduttivo e della diminuzione della popolazione non sono chiare. Infatti alcuni ambienti, come quelli di calanco, della dorsale appenninica e dei greti di corsi d’acqua, non hanno subito apparentemente variazioni di rilievo. In altre aree invece sono venute a mancare le condizioni favorevoli per la specie a causa di opere di bonifica dei prati spontanei con rimozione dei massi e del successivo abbandono del pascolo con conseguente ricolonizzazione degli arbusti. Dei due nuclei principali, quello del crinale appenninico si può ritenere discretamente stabile, mentre la sopravvivenza di quello a quote inferiori dipende principalmente dalla conservazione delle superfici a prato-pascolo.
Altri fattori limitanti per la specie sono:
- la predazione di uova e nidiacei da parte dei cinghiali, se molto numerosi,
- progetti di realizzazione di centrali eoliche in aree di ndificazione e transito.

MISURE DI TUTELA E CONSERVAZIONE
Gli interventi di tutela della specie proponibili nell’areale riproduttivo sono costituiti soprattutto da:
- conservazione e ripristino delle praterie erbose con sassi e rocce, specialmente quelle su terreni aridi o erosi, anche di piccole dimensioni,
- limitazione dell’eccessiva presenza di cinghiale nelle aree idonee alla nidificazione,
- prevenzione della realizzazione di centrali eoliche in aree di nidificazione, alimentazione e transito.

SEGNALAZIONI NELL'OASI
DATA STAZIONE RILEVATORE NOTE
01/01/2004 28/02/2007 OASI (in generale) Tinarelli Roberto (Ecosistema) presente durante la migrazione primaverile

Webmaster: Ecosistema scrl
Consulenze e Servizi per la conservazione della Natura e lo sviluppo ecosostenibile - Copyright © 2006-2013 Ecosistema scrl