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LISTA DEGLI ANIMALI DELL'OASI
>> FICEDULA ALBICOLLIS
Ficedula albicollis (Temminck, 1815)
Balia dal collare
SISTEMATICA E TASSONOMIA
Phylum: Chordata
Classe: Aves
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Muscicapidae
Specie monotipica. Fino ad un recente passato veniva inclusa anche una forma orientale ‘a mezzo collare’, accidentale in Italia, che è ora considerata una specie distinta (F. semitorquata).
CARATTERISTICHE Passeriforme di piccole-medie dimensioni.
Specie con dimorfismo sessuale. Abito riproduttivo del maschio adulto caratterizzato da colorazione bianco-nera: collare bianco, calottina e dorso neri, macchia frontale candida quasi tondeggiante, base delle copritrici primarie bianca come il bordo esterno dell’ala; coda nera; parti inferiori bianche come terziarie e grandi copritrici; iride bruno scuro, becco e zampe neri. Femmina con abito riproduttivo con parti superiori tendenti al grigiastro, groppone più chiaro, macchia bianca sulle primarie, remiganti nerastre, terziarie con bordo esterno chiaro; parti inferiori bianche, sfumate di bruno su petto e lati della gola, timoniere bruno scuro. Abito non riproduttivo con piumaggio simile a quello della femmina adulta in riproduzione ma maschio riconoscibile per contrasto fra il nero di remiganti, copritrici, alula, timoniere centrali e sopraccoda con le parti superiori brune. Giovane simile alla femmina ma parti superiori e copritrici dell’ala macchiettate di crema, quelle inferiori fulve con macchiettatura scura.
Molto simile a Ficedula hypoleuca ma con ali più lunghe, contrasto bianco-nero più evidente nel maschio; femmina con parti superiori più grigie che brune, macchia larga bianca sulle primarie, disegni delle grandi copritrici più bianchi ed estesi, bordo esterno delle terziarie più chiaro. Specie solitaria, a volte si riunisce in gruppi durante le soste migratorie. Predilige stazionare sui rami più elevati degli alberi, che godono di una visuale migliore e favoriscono la caccia di prede al volo; raramente la si osserva posata al suolo. La dieta è costituita principalmente da Artropodi. Le larve di Lepidottero costituiscono il nutrimento principale dei nidiacei. Le prede volanti sono frequentemente catturate in aria, oppure raccolte da foglie e rami. La cattura di prede al suolo è rara e si manifesta soprattutto in condizioni climatiche avverse. Questa specie riconosce come potenziali prede solo Artropodi in movimento. Specie nidificante in Italia. Nidifica in radure e settori marginali di boschi maturi. La deposizione avviene fra fine aprile e giugno, max. metà maggio-inizio giugno. Le uova, 5-7 (-9), sono di color azzurro chiaro. Periodo di incubazione di 12-15 giorni.
La longevità massima registrata risulta di 7 anni e 11 mesi.
COROLOGIA E DISTRIBUZIONE GENERALE Specie a distribuzione europea.
L’areale riproduttivo è frammentato e si estende dalla Francia orientale alla Russia a ovest degli Urali e dalla Svezia meridionale e dalla Polonia alla Calabria e al Mintenegro. La stima più recente della popolazione nidificante in Europa è di 1.400.000-2.400.000 coppie concentrate prevalentemente in Romania, Ucraina e Russia (BirdLife International 2004). E’ un migratore transahariano che sverna soprattutto nell’Africa sud-orientale.
L’Italia costituisce la propaggine sud-occidentale dell’areale rirpoduttivo. La specie è riportata come nidificante scarso e localizzato nelle Alpi centrali, nell’Appennino settentrionale, in Abruzzo, Molise, Campania e Calabria. La stima più recente della popolazione nidificante in Italia è di 2.000-4.000 coppie per il 2003, concentrate principalmente in Abruzzo, Molise, Calabria, con trend della popolazione probabilmente stabile (BirdLife International 2004).
DISTRIBUZIONE E HABITAT IN EMILIA-ROMAGNA Specie estiva migratrice regolare e nidificante.
E’ una specie diffusa segnalata su tutto il territorio regionale durante le migrazioni ma molto localizzata come nidificante in boschi maturi della fascia montana. Nel Piacentino è stata riportata solo come nidificante eventuale in un sito nel periodo 1995-2000 (Ambrogio in Ambrogio et al. 2001). Nel Parmense sono noti diversi siti riproduttivi in casagneti maturi e fustaie e sono state stimate 8-10 coppie con trend in decremento (Ravasini 1995). Nel Modenese sono state rilevate tra il 1982 e il 1990 una nidificazione certa alle pendici del Monte Nuda a 1.200 m di quota e una nidificazione probabile nell’alta valle del torrente Dragone (Rabacchi in Giannella e Rabacchi 1992); la specie non è stata rilevata come nidificante nell’ambito dell’ultimo Atlante di Reggio-Emilia e Modena (Giannella com. pers.). Nel Forlivese una coppia si è regolarmente riprodotta nell’abetina di Campigna dal 1986 al 1990 ma non è stata rilevata alcuna nidificazione nel periodo 1995-1997 (Gellini e Ceccarelli 2000). Considerando le informazioni riportate dagli atlanti provinciali e da censimenti effettuati in aree significative si può stimare una popolazione nidificante in Emilia-Romagna negli anni ’90 inferiore a 10 coppie con trend dell’areale probabilmente in decremento. La specie è sempre risultata comunque rara anche in tempi storici.
Specie relativamente facile da rilevare e identificare. L’accertamento della riproduzione e il censimento delle coppie nidificanti sono resi difficili dalla vastità delle zone idonee e dal comportamento relativamente elusivo durante il periodo riproduttivo. L’ambiente di riproduzione di questa specie è costituito da foreste rade a latifoglie. All’interno del suo areale di distribuzione la si rinviene in selve a diversa composizione boschiva. Abita boschi di faggi, querce, betulle, castagni, frassini e tigli, occasionalmente la si rinviene in foreste miste di conifere e latifoglie. Richiede la presenza di alberi di una certa annosità in grado di offrire abbondanti cavità naturali per la nidificazione.
In Emilia-Romagna nidifica in castagneti maturi e fustaie, anche di conifere, dove sono presenti numerose cavità. Il nido è situato in una cavità naturale di un tronco o di un ramo secco. Durante le migrazioni frequenta invece tutte le tipologie di boschi ed anche le siepi di parchi e giardini.
STATO DI CONSERVAZIONE DELLE POPOLAZIONI REGIONALI Valutazione IUCN regionale: CR (D) Consistenza della popolazione regionale: Popolazione nidificante: circa 10 coppie nel periodo 1990-1999 (Gustin et al. 2000).. Valore conservazionistico delle popolazioni regionali: Le coppie nidficanti in Emilia-Romagna costituiscono una frazione non rilevante della popolazione nidificante italiana. Lo stato di conservazione della popolazione regionale è complessivamente indeterminato poiché mancano informazioni significative su consistenza e trend della popolazione.
Almeno il 20% della popolazione regionale nidificante dovrebbe essere all’interno di siti Natura 2000. Meno del 10% della popolazione regionale nidificante è all’interno di Aree Protette Regionali.
A livello europeo lo stato di conservazione della popolazione è considerato sicuro (BirdLife International 2004).
PRINCIPALI FATTORI DI MINACCIA Il principale fattore limitante nelle aree di riproduzione è costituito dal taglio dei castagneti secolari da frutto e di alberi maturi di altre specie ricchi di cavità.
MISURE DI TUTELA E CONSERVAZIONE Le azioni proponibili per la tutela della specie in Emilia-Romagna consistono nel garantire la tutela delle aree di nidificazione note e nel conservare i castagneti e i boschi con condizioni ambientali idonee per la riproduzione.
E’ evidente inoltre che sono necessarie specifiche ricerche per definire meglio e/o aggiornare distribuzione e consistenza di questa specie.
SEGNALAZIONI NELL'OASI |
DATA |
STAZIONE |
RILEVATORE |
NOTE |
26/04/2019
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Stazione di inanellamento
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Maselli Mirco
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1/0 - decade 12/2019
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01/01/2004
28/02/2007
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OASI (in generale)
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Tinarelli Roberto (Ecosistema)
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presente durante la migrazione primaverile
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