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LISTA DEGLI ANIMALI DELL'OASI
>> MOTACILLA FLAVA
Motacilla flava Linnaeus, 1758
Cutrettola
SISTEMATICA E TASSONOMIA
Phylum: Chordata
Classe: Aves
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Motacillidae
Specie politipica: presenta una complessa variabilità morfologica che ha portato alla descrizione di circa venti sottospecie. In Italia sono presenti come nidificanti le sottospecie cinereocapilla (Savi, 1831), feldegg (Michahellis, 1830 ) e flava (Linnaeus, 1758 ); sono segnalate come migratrici regolari le sottospecie flavissima (Blyth, 1834), thunbergi (Billberg 1828), iberiae (Hartert, 1921), lutea (Gmelin, 1774 e beema (Sykes, 1832). E’ segnalata anche la nidificazione di coppie miste.
CARATTERISTICHE Motacillide di medie dimensioni con corporatura piuttosto compatta e proporzionata.
Specie con evidente dimorfismo sessuale. Maschio adulto in abito riproduttivo con vertice grigio come le auricolari, sopracciglio bianco appena accennato sopra e dietro l’occhio; parti superiori bruno-verde, giallastre su sopraccoda e groppone; parti inferiori gialle ma gola bianca; ali grigio-nere con due bande trasversali giallo-verde; coda scura ad eccezione delle due coppie di timoniere esterne bianche. Femmina con vertice grigio-bruno con sopracciglio molto ridotto o assente, gola bianca; parti superiori brune con sfumature verdastre, inferiori giallo poco intenso. Adulti in abito non riproduttivo con colorazione più pallida degli individui in riproduzione. Giovane con parti superiori e vertice bruni e con lieve macchiettatura nera su mantello e scapolari; parti inferiori biancastre con semiluna nera sul petto; doppia banda sulle ali ampia ed evidente.
Esiste una notevole variabilità di fenotipi dovuti alle numerose sottospecie. Specie solitaria in riproduzione, gregaria nei restanti periodi dell’anno. Volo ondulato con battute non molto potenti. La specie subisce il parassitismo del Cuculo, che può essere fatto oggetto di manifestazioni aggressive. La Cutrettola si associa spesso con il bestiame bovino al pascolo (da cui il nome francese “Bergeronnette”, o pastorella) per alimentarsi degli Insetti ad esso associati. L’alimentazione è costituita prevalentemente da piccoli invertebrati, catturati al suolo o con brevi voli da posatoio o da terra. Gli individui in alimentazione si associano spesso con bestiame ovino o bovino al pascolo. I Ditteri sono spesso predominanti fra le prede, che comprendono inoltre Efemerotteri, Odonati, Plecotteri, Ortotteri, Lepidotteri, Coleotteri. Sono segnalati nella dieta anche Molluschi, Aracnidi, Anellidi ecc. ed occasionalmente vertebrati (avannotti di Pesci e larve di Anfibi) e materiale vegetale (bacche e semi). Specie nidificante in Italia. Nidifica in zone umide d’acqua dolce o salmastra, interne e costiere, sia in coltivi asciutti. La deposizione avviene tra metà aprile e metà luglio, max. fine aprile-inizio maggio. Le uova, 4-6 (3-7), sono grigio-bianco con macchiettature marroni o verde-oliva. Periodo di incubazione di 11-13 giorni.
La longevità massima registrata risulta di 8 anni e 10 mesi.
COROLOGIA E DISTRIBUZIONE GENERALE Specie a distribuzione Paleartica.
La specie è distribuita ampiamente in tutto il Paleartico, dalla Penisola Iberica fino allo Stretto di Bering, a Nord fino a circa 70°. Si riproduce in Nordafrica (Marocco, Algeria, Tunisia e bacino del basso Nilo), in Turchia e Medio Oriente. Nuclei riproduttivi sono presenti anche in Alaska.
Prevalentemente migratrice a lungo raggio, la migrazione avviene su un ampio fronte, con scarsa evidenza di utilizzazione di vie migratorie preferenziali, ad esempio lungo il Nilo (Cramp 1988). Lo svernamento in aree riproduttive è segnalato solo in Nordafrica, Spagna e Turchia. Le popolazioni europee svernano in tutto il territorio africano fino al Sudafrica, mentre quelle situate ad Est degli Urali raggiungono l'India, l'Indocina e l'Arcipelago della Sonda. In Italia è nidificante e migratrice, diffusa in tutto il territorio e nelle Isole, ma decisamente più abbondante nella Pianura Padana (Arcamone 1993) dove gli ambienti umidi adatti alla nidificazione sono più estesi. La popolazione nidificante italiana è stimata di 100.000-200.000 coppie (Brichetti e Fracasso 2007).
DISTRIBUZIONE E HABITAT IN EMILIA-ROMAGNA Specie migratrice e nificante in tutta l’area di pianura della regione e lungo alcuni fondovalle della fascia collinare. Negli ultimi decenni la popolazione nidificante ha subito una diminuzione ed una contrazione dell’areale. Sono disponibili stime e censimenti realizzati per alcuni atlanti e vaste aree (es. Bonifica del Mezzano) in periodi diversi ma la successiva diminuzione della popolazione e la contrazione dell’areale non rendono corretta una loro estrapolazione a livello regionale. Nidifica principalmente in ambienti erbacei umidi o parzialmente allagati, spesso a poca distanza dall'acqua.
La presenza di acqua nei territori di nidificazione non è strettamente necessaria, ma le densità più elevate si incontrano di norma in ambienti umidi. Gli ambienti di nidificazione devono comprendere alcuni bassi posatoi, quali arbusti, recinzioni o palizzate. In Italia sono occupati prati, pascoli, alvei di fiumi e torrenti, aree coltivate, a quote raramente oltre i 400 m (Arcamone 1993), ma con nidificazioni occasionali fino a circa 1300 m (Massa 1985). Al di fuori della riproduzione frequenta ambienti simili a quelli di nidificazione, caratterizzati da vegetazione erbacea bassa.
STATO DI CONSERVAZIONE DELLE POPOLAZIONI REGIONALI Valutazione IUCN regionale: VU (A2) Consistenza della popolazione regionale: Popolazione nidificante: mancano dati aggiornati raccolti nello stesso anno o nell’arco di pochi anni.
Non vi sono informazioni sufficienti per stimare la popolazione in transito durante le migrazioni. Valore conservazionistico delle popolazioni regionali: Non vi sono informazioni sufficienti per stimare la popolazione nidificante e quella in transito durante le migrazioni. A livello europeo lo stato di conservazione della popolazione è considerato sicuro (BirdLife International 2004).
PRINCIPALI FATTORI DI MINACCIA Tra i fattori limitanti noti per la specie possono essere annoverati:
- trasformazione/scomparsa dei prati-pascoli in pianura a causa della loro messa a coltura,
- riduzione/scomparsa delle superfici inerbite di cavedagne e fossati, delle strisce incolte lungo le strade interpoderali (ciò rende problematico il reperimento di siti adatti alla nidificazione),
- uso di pesticidi e diserbanti in agricoltura che causano una riduzione degli invertebrati,
- introduzione di varietà di colture erbacee a maturazione sempre più precoce che rendono possibili le operazioni di raccolta anticipatmente rispetto a qualche decennio fa provocando la distruzione di molte covate,
- distruzione di nidi e uova a causa dello sfalcio e della trinciatura della vegetazione erbacea degli argini di zone umide e corsi d’acqua e del pascolo intensivo di prati-pascoli.
MISURE DI TUTELA E CONSERVAZIONE Le azioni di tutela proponibili per la specie in Emilia-Romagna consistono in :
- conservazione dei prati-pascoli e dei seminativi con cavedagne e fossati inerbiti in pianura,
- adozione di metodi di coltivazione che prevedono un uso scarso o nullo di pesticidi,
- gestione della attività di sfalcio, pascolo e lavorazione dei terreni in modo da garantire il successo riproduttivo della specie.
SEGNALAZIONI NELL'OASI |
DATA |
STAZIONE |
RILEVATORE |
NOTE |
01/01/2004
28/02/2007
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OASI (in generale)
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Tinarelli Roberto (Ecosistema)
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presente durante la migrazione primaverile
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