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LISTA DEGLI ANIMALI DELL'OASI
>> ALAUDA ARVENSIS
Alauda arvensis Linnaeus, 1758
Allodola
SISTEMATICA E TASSONOMIA
Phylum: Chordata
Classe: Aves
Ordine: Passeriformes
Famiglia: Alaudidae
Specie politipica acui vengono attribuite 13-16 sottospecie di cui almeno 8 in Europa. In Italia sono presenti le sottospecie cantarella (Bonaparte, 1850), segnalata nella Regione Mediterranea dalla Spagna nord-occidentale ai Balcani e al Caucaso, e arvensis (Linnaeus, 1758) nidificante nelle Azzorre e in Europa centrale.
CARATTERISTICHE Alaudide di medie dimensioni, corporatura robusta ma allungata, becco corto e tozzo.
Specie con dimorfismo sessuale non evidente. Adulto con grande variabilità di colorazione ma generalmente grigio-bruno con striature bruno-nero, in particolare su vertice e mantello; lungo ciuffo appuntito di penne erettili sulla nuca; zona auricolare scura, redini e sopracciglio bianco-fulvo; gola chiara con leggere striature scure; parti inferiori chiare, fianchi sfumati di fulvo e leggermente striati di scuro; petto fulvo con netta striatura bruno-nera; iride bruna, becco bruno superiormente, chiara o rosata inferiormente, apice scuro; zampe brune con sfumature giallastre o rosate. Giovane con parti superiori giallo-fulvo e squamatura chiaro-scura, inferiori molto chiare con disegni scuri sull’alto petto.
Simile a Galerida cristata e a Lullula arborea ma con coda bordata di bianco e margine posteriore dell’ala chiaro. Specie d'indole gregaria: nei territori di svernamento può formare gruppi numerosi, comprendenti anche centinaia di soggetti, benché sia possibile osservare anche esemplari solitari. In genere si ritiene che gli stormi siano costituiti da individui provenienti da altre aree di nidificazione riunitisi per migrare, mentre gli esemplari solitari siano residenti. Volo ondulatorio, battute sfarfalleggianti alternate a planate con ali chiuse. Si nutre sia di materiale di origine vegetale sia animale: gli insetti sono consumati in maggiori quantità in estate, cereali e semi di piante infestanti in autunno, foglie e semi costituiscono la dieta invernale, mentre in primavera si nutre esclusivamente di cereali. Nella Regione Paleartica occidentale si alimenta principalmente di invertebrati quali insetti (Collemboli, Efemerotteri, Odonati, Plecotteri, Ortotteri, Dermatteri, Emitteri, Lepidotteri, Tricotteri, Ditteri, Imenotteri, Coleotteri), Ragni, Miriapodi (Diplopodi, Chilopodi), molluschi (Gasteropodi Polmonati), anellidi (Oligocheti). La componente vegetale è principalmente costituita di semi e foglie di Poligonacee, Chenopodiacee, Cariofillacee, Ranuncolacee, Papaveracee, Leguminose, Violacee, Labiate, Solanacee, Composite, Graminacee. I giovani durante la prima settimana di vita vengono alimentati esclusivamente con Insetti (Cramp e Simmons 1988). Specie nidificante in Italia. Nidifica a terra in aree aperte erbose, sia incolte che coltivate. La deposizione avviene tra la prima decade di marzo e settembre, max. aprile. Le uova, 3-4 (2-6), sono grigio-bianco con macchiettature marroni o verde-oliva. Periodo di incubazione di 10-13 (-15) giorni.
La longevità massima registrata risulta di 10 anni e 1 mese.
COROLOGIA E DISTRIBUZIONE GENERALE Specie a distribuzione olopaleartica.
In Europa l'Allodola ha una vastissima distribuzione ed è assente solamente in Islanda e in Groenlandia, nella tundra della Penisola Scandinava e della Russia. I territori che accolgono le popolazioni più numerose si trovano nel Regno Unito, in Spagna, Danimarca, Germania, Polonia, Russia e Bulgaria. In passato la specie ha beneficiato dello sviluppo delle campagne arate e coltivate, tuttavia tra il 1970 e il 1990 ha subito un decremento soprattutto nell'Europa occidentale. Nei territori più settentrionali ed orientali è migratrice, mentre a sud compie brevi spostamenti stagionali. Le popolazioni dell'Europa settentrionale e centrale svernano nell'Europa occidentale: in Inghilterra, Irlanda, Paesi Bassi, Penisola Iberica, nella Francia meridionale ed in Italia. Le popolazioni dell'Inghilterra e dell'Irlanda sono principalmente residenti o erratiche, ma non coprono mai lunghe distanze (Cramp e Simmons 1988). In Italia l'Allodola è presente durante tutto l'anno: quasi del tutto sedentaria nei territori più meridionali dell’areale italiano, migratrice nelle regioni settentrionali, nelle quali è più comune soprattutto in estate e durante le migrazioni. Nell’Italia centro-settentrionale ha distribuzione molto uniforme, mentre diviene più rara nelle aree a clima mediterraneo, dove si spinge a quote più elevate: in Sicilia nidifica a 1.000 metri. In Piemonte e in Valle d'Aosta nidifica in pianura e nelle zone collinari, mentre è meno comune sui rilievi alpini. In inverno abbandona le località montane e gran parte delle colline, benché da esse non si allontani molto, frequentando soprattutto le zone planiziali ai loro confini. In Sardegna la distribuzione della specie è uniforme, mentre l’Allodola è assente nelle piccole isole e in alcune località delle Alpi orientali.
Consistenza popolazione nidificante italiana: 500.000-1.000.000 coppie/nidi nel 2003 e trend della popolazione in diminuzione (BirdLife International 2004); questa stima è probabilmente eccessiva e non tiene conto della forte diminuzione avvenuta soprattutto negli ultimi anni.
DISTRIBUZIONE E HABITAT IN EMILIA-ROMAGNA Specie sedentaria, migratrice, svernante e nidificante, ampiamente diffusa nel territorio regionale dalla pianura fino alle quote più elevate dell'Appennino. La consistenza della popolazione a livello regionale appare al di sotto delle potenzialità ambientali specialmente nelle aree coltivate.
Consistenza popolazione nidificante in Emilia-Romagna: 40.000-50.000 coppie/nidi nel 1994-1997, 30.000-40.000 nel 2001-2003 e trend della popolazione in forte diminuzione (Tinarelli ined. ).
Ceccarelli e Gellini (2008) riportano un forte calo della popolazione nidificante (-47%) in Romagna attraverso un confronto delle densità di coppie/Km nel 1995-1997 e nel 2004-2006.
Durante le migrazioni e l’inverno frequenta soprattutto le pianure e la bassa collina. Frequenta ampie aree aperte, con terreno né troppo arido né fangoso, benché spesso umido, preferibilmente con una fitta copertura erbosa, con piante verdi basse e cereali. Si pensa si sia diffusa a partire da praterie steppiche, seguendo l'avanzare delle deforestazioni e l'espansione delle zone coltivate e dei pascoli. Si insedia in zone agricole di diversa natura ed è legata alla presenza di vasti spazi aperti, anche creati artificialmente, quali campi da golf, terreni da gioco, campi d'aviazione e cave di pietrisco. Può essere osservata anche su dune sabbiose, marcite salmastre, in pascoli e brughiere a quote oltre 1000 metri. Evita la vicinanza persino di alberi isolati, siepi troppo alte, cespugli, pareti rocciose, massi ed aree ghiaiose. E' invece comune in vaste radure, ai margini erbosi delle boscaglie.
In Regione nidifica in tutte le zone aperte con bassa vegetazione, come aree coltivate, prati e pascoli, prediligendo le colture di cereali e le foraggiere.
STATO DI CONSERVAZIONE DELLE POPOLAZIONI REGIONALI Valutazione IUCN regionale: VU (A2) Consistenza della popolazione regionale: Popolazione nidificante: 30.000-40.000 coppie nel 2001-2003 (Tinarelli ined. ).
Popolazione svernante: mancano informazioni.
Non vi sono informazioni sufficienti per stimare la popolazione in transito durante le migrazioni. Valore conservazionistico delle popolazioni regionali: La popolazione nidificante in Emilia-Romagna costituisce probabilmente il 5-10% di quella nazionale. Specie classificata da BirdLife International come SPEC 3 (specie con status di conservazione sfavorevole e popolazione non concentrata in Europa) (BirdLife International 2004).
PRINCIPALI FATTORI DI MINACCIA Tra i fattori limitanti noti per la specie possono essere annoverati:
- trasformazione/scomparsa dei prati-pascoli a causa della messa a coltura, dell’espansione spontanea delle superfici boscose e di interventi di forestazione,
- riduzione/scomparsa delle superfici inerbite di cavedagne e fossati, delle strisce incolte lungo le strade interpoderali e delle chiarie tra i seminativi (ciò rende problematico il reperimento di siti con vegetazione bassa adatti alla nidificazione),
- uso di pesticidi e diserbanti in agricoltura (l'Allodola si alimenta generalmente di vegetali ma durante il periodo riproduttivo si nutre prevalentemente d’insetti; inoltre hanno grande importanza per la sua alimentazione semi di piante spontanee controllate con il massiccio uso di diserbanti),
- introduzione di varietà di colture erbacee a maturazione sempre più precoce che rendono possibili le operazioni di raccolta anticipatmente rispetto a qualche decennio fa provocando la distruzione di molte covate,
- arature immediate dopo il raccolto, entrate nella pratica dell’agricoltura moderna, che non lasciano a disposizione superfici a stoppie utilizzabili per una seconda covata,
- eccessiva pressione venatoria,
- predazione di uova e nidiacei da parte dei cinghiali, se molto numerosi,
- distruzione di nidi e uova a causa dello sfalcio e del pascolo intensivo di prati-pascoli,
- realizzazione di centrali eoliche in aree di alimentazione, nidificazione e transito.
MISURE DI TUTELA E CONSERVAZIONE Le azioni di tutela proponibili per la specie in Emilia-Romagna consistono in :
- conservazione dei prati-pascoli e dei seminativi con cavedagne e fossati inerbiti,
- limitazione della caccia,
- adozione di metodi di coltivazione che prevedono un uso scarso o nullo di pesticidi,
- contenere l’eccessiva presenza del Cinghiale nelle aree collinari e montane idonee per la riproduzione,
- prevenire la realizzazione di centrali eoliche in aree di nidificazione, alimentazione e transito,
- gestione della attività di sfalcio, pascolo e lavorazione dei terreni in modo da garantire il successo riproduttivo della specie.
Specie facilmente confondibile con con altri passeriformi. L’accertamento della riproduzione e il censimento delle coppie nidificanti sono resi difficili dalla vastità delle zone idonee. Il monitoraggio delle coppie nidificanti può essere effettuato mediante il conteggio dei maschi in canto territoriale.
SEGNALAZIONI NELL'OASI |
DATA |
STAZIONE |
RILEVATORE |
NOTE |
01/01/2004
28/02/2007
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OASI (in generale)
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Tinarelli Roberto (Ecosistema)
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nidificante nelle aree contigue
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