>> L'OASI SI PRESENTA >>
LISTA DEGLI ANIMALI DELL'OASI
>> PHASIANUS COLCHICUS
Phasianus colchicus Linnaeus, 1758
Fagiano comune
SISTEMATICA E TASSONOMIA
Phylum: Chordata
Classe: Aves
Ordine: Galliformes
Famiglia: Phasianidae
Specie politipica con 3 sottospecie nel Paleartico occidentale ed altre 22-31 nel resto dell’areale. In Italia sono stati introdotti in periodi diversi soggetti delle sottospecie colchicus, mongolicus e torquatus per cui la popolazione attualmente presente nel nostro Paese è costituita da individui ibridi anche se il fenotipo prevalente è quello della sottospecie mongolicus.
CARATTERISTICHE Galliforme di medie-grandi dimensioni con coda molto lunga, capo piuttosto piccolo e collo allungato.
Specie con spiccato dimorfismo sessuale. Maschio adulto caratterizzato da colorazione complessiva bruno-rossiccio, con sfumature porpora e squamatura nera, soprattutto sulle parti inferiori; groppone con piume sfrangiate, capo verde-blu metallico con parte nuda, attorno all’occhio e a fianco del mento, rosso acceso; poche penne verdi erettili sono presenti dietro all’occhio; parti inferiori molto scure, sopra-ala striato di crema e castano, remiganti bruno chiaro con barrature fulve; sottocoda castano, timoniere molto lunghe, ripiegate verso il basso, rossicce e barrate di bruno-nero; solitamente è presente un collare bianco sull’alto petto; iride bruno-giallastro o arancio, becco giallo opaco, zampe bruno-grigio con sperone. Femmina priva di colori brillanti, bruno- camoscio su tutto il corpo con macchie e barre bruno-nero; timoniere con doppie barre chiaro-scuro, piccola zona rosa di pelle nuda attorno all’occhio. Giovane simile alla femmina ma con coda più corta e colorazione più pallida con bordature e striature fulve.
Facilmente identificabile. I maschi sono territoriali durante tutta la primavera e la stagione estiva e si accoppiano con le femmine che gravitano nel loro territorio. Volo piuttosto veloce e rumoroso, con planate verso il basso ad ali arcuate verso il basso; involo rapido, molto rumoroso e quasi verticale. L’alimentazione è costituita da granaglie, bacche ed altri frutti, radici, germogli ma anche piccoli Artropodi, Molluschi e raramente piccoli vertebrati. Specie nidificante in Italia. Nidifica a terra in aree con alternanza di zone aperte (prati, incolti e coltivi) e boscate o cespugliate. La deposizione avviene tra marzo e agosto, max. aprile-metà maggio. Le uova, 10-12 (6-21), sono marrone-oliva. Il nido viene costruito a terra tra la vegetazione di prati, medicai, incolti erbosi, cavedagne, fossati ed anche coltivazioni intensive. Periodo di incubazione di 23-25 (28) giorni.
Non esistono dati significativi riguardanti la longevità massima in natura.
COROLOGIA E DISTRIBUZIONE GENERALE Specie ad originaria distribuzione asiatica (caucasico-centroasiatico-cinomancese).
Il Fagiano comune è originario delle regioni comprese tra le sponde orientali del Mar Nero ed il Mar Caspio, delle pendici settentrionali dell’Himalaia e di gran parte del territorio cinese, dalla Corea fino ai confini del Vietnam (Hill e Robertson 1988, del Hoyo et al. 1994, Cocchi et al. 1998, Andreotti et al. 2001).
Attualmente la distribuzione è subcosmopolita in seguito a introduzioni in Europa, Giappone, America, Australia, Nuova Zelanda e isole oceaniche. In Europa è presente in tutti Paesi ad eccezione dell’Islanda e della Scandinavia centro-settentrionale. La popolazione europea è stimata in 3,7-5,6 milioni di coppie.
La comparsa del Fagiano comune in Europa viene fatta risalire ai Greci; i Romani in epoca imprecisata introdussero la sottospecie nominale in Italia, nel sud della Francia e in Germania, sia a scopo ornamentale che alimentare. La successiva diffusione si ritiene sia avvenuta in tempi più recenti, probabilmente già a partire dal tardo Medio Evo (Andreotti et al. 2001).
Le popolazioni presenti in Italia e in Europa sono il risultato di ripetute ibridazioni tra individui appartenenti a forme diverse. I fenotipi attualmente prevalenti in Italia, immessi per fini venatori a partire dagli anni ’20-40, ma soprattutto dagli anni ’60, sono riconducibili alle sottospecie: nominale Phasianus colchicus colchicus, P. c. mongolicus e P. c. torquatus.
Il fenotipo attualmente prevalente è comunque riconducibile alla sottospecie P. c. mongolicus mentre fino a tutto il XIX secolo nel nostro Paese prevalevano i soggetti appartenenti alla sottospecie nominale (Andreotti et al. 2001).
In Italia la specie, sedentaria e nidificante, è diffuso in pianura, collina e montagna in tutte le regioni centro-settentrionali, la distribuzione è frammentata nell’Italia meridionale ed è assente in Sicilia e Sardegna. Sulle Alpi è più frequente nella fascia di mezza montagna, prevalentemente fino ad altitudini di 900-1000 metri.
L’entità delle popolazioni italiane sono difficili da stimare a causa delle immissioni generalizzate a fini venatori. Il trend della specie è in decremento o fluttuazioni locali in base alle immissioni.
DISTRIBUZIONE E HABITAT IN EMILIA-ROMAGNA In Emilia Romagna è ampiamente diffuso in tutta la regione ma le densità massime vengono raggiunte nelle aree protette della pianura irrigua e delle zone golenali, in Provincia di Forlì Cesena sono note densità di 2,8-13,4 ind/Kmq (Brichetti & Fracasso 2004). In ambito regionale si può osservare che l’intera pianura, con la sola eccezione di parte delle province di Forlì-Cesena e Ravenna, presenta elevata idoneità per la specie. D’altro canto risulta evidente il fatto che le aree a massima idoneità sono localizzate in gran parte nella fascia basso e medio collinare, dove sono tuttora relativamente diffuse colture tradizionali a cereali e foraggere e dove vi sia frammentazione e la diversificazione delle tipologie di uso del suolo. Per il Fagiano appare evidente l’importanza di un certo grado di copertura legnosa, assai più diffusa in collina che in pianura, dove poter rifugiarsi e dormire. Nel suo areale originario il Fagiano comune vive in un ampio spettro di tipologie ambientali, frequentando soprattutto la vegetazione che cresce lungo i margini dei corsi fluviali e le zone agricole sia di pianura che di collina. Si tratta infatti di un opportunista alimentare che può cibarsi di diversi tipi di semi, granaglie, frutti, insetti e altri piccoli animali; questa è una delle ragioni della sua spiccata adattabilità ecologica.
In Italia il Fagiano frequenta una grande varietà di ambienti, come i margini dei boschi, i parchi, i terreni coltivati, i canneti e le zone cespugliose, dal livello del mare fino a quote di 1500 metri circa.
Le esigenze ambientali di questa specie sono legate non tanto a specificità alimentari, poiché è onnivora e generalista, quanto alla diversificazione del territorio ovvero alla presenza di seminativi ed incolti erbace alternati ad aree con vegetazione arborea ed arbustiva necessarie per i dormitori notturni, il rifugio e per il riposo diurno.
STATO DI CONSERVAZIONE DELLE POPOLAZIONI REGIONALI Valutazione IUCN regionale: Non applicabile (aliena) Consistenza della popolazione regionale: Popolazione nidificante: mancano informazioni dettagliate e aggiornate. Valore conservazionistico delle popolazioni regionali: E’ una specie alloctona naturalizzata.
AZIONI DI CONTENIMENTO Il Fagiano comune è presente in Italia ormai da molti secoli, per cui si può ritenere che dalla sua introduzione ad oggi sia trascorso un tempo sufficiente perché nuovi equilibri si siano venuti a creare all’interno delle biocenosi.
Malgrado ciò, tuttavia, non si ritiene opportuno favorirne la diffusione nelle aree con scarsa densità o dove è assente, anche per evitare il rischio di competizione con altri Galliformi autoctoni.
Peraltro in alcune situazioni il Fagiano può rendersi responsabile di danni alle colture ed è stato ipotizzato che possa svolgere un ruolo nella diffusione di infezioni parassitarie (Andreotti et al. 1999).
SEGNALAZIONI NELL'OASI |
DATA |
STAZIONE |
RILEVATORE |
NOTE |
07/04/2017
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Stazione di inanellamento
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Maselli Mirco
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Fototrappola
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03/04/2017
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Stazione di inanellamento
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Maselli Mirco
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Fototrappola
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01/01/2004
28/02/2007
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OASI (in generale)
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Tinarelli Roberto (Ecosistema)
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nidificante
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