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Cerambyx cerdo (Linnaeus, 1758)
Cerambice della quercia

SISTEMATICA E TASSONOMIA
Phylum: Arthropoda
Classe: Hexapoda
Ordine: Coleoptera
Famiglia: Cerambycidae

CARATTERISTICHE
Gli adulti compaiono sugli stessi alberi in cui si è sviluppata la larva. L’insetto adulto è maggiormente attivo al crepuscolo e durante le ore notturne, in giugno e luglio e viene attirato dalla frutta matura e dalla linfa che sgorga dalle ferite degli alberi, di cui si nutre, assieme a foglie di quercia.
Xilofaga, la larva vive nei tronchi di alberi vivi. Generalmente gli alberi hanno grandi dimensioni. Il longicorno è legato a varie specie di quercia ma si può adattare occasionalmente a vivere su altre specie arboree di latifoglie come castagno, carpino, salice, olmo e noce.
La femmina depone le uova nelle screpolature della corteccia delle querce ancora vegete. Le larve vivono come xilofaghe inizialmente nella corteccia e successivamente penetrano nel legno, dove scavano gallerie ovali dello spessore di un pollice. Lo sviluppo larvale dura 3-5 anni. Le larve mature si impupano in autunno, gli adulti rimangono nella galleria per svernare e appaiono solo nel successivo mese di giugno.

COROLOGIA E DISTRIBUZIONE GENERALE
Specie diffusa dall’Europa e dall’Africa settentrionale al Caucaso, Asia minore e Iran. Presente in tutta l'Italia, esclusa la Valle d’Aosta. In rarefazione in Europa.

DISTRIBUZIONE E HABITAT IN EMILIA-ROMAGNA
Segnalata nella regione Emilia-Romagna di tutte le province ma diviene più saltuaria nella porzione occidentale della regione.
In boschi maturi di quercia, in alberature, in parchi e in filari di vecchie querce secolari o anche su singoli e isolati esemplari di quercia in campagna e attorno ai casolari

STATO DI CONSERVAZIONE DELLE POPOLAZIONI REGIONALI
Valutazione IUCN regionale: VU B2ab(ii,iii,iv); D2
Consistenza della popolazione regionale: medio-bassa
Valore conservazionistico delle popolazioni regionali: Buon valore conservazionistico regionale della popolazione, siccome in regione è ancora qua e là presente con piccole colonie. Discreto valore conservazionistico della popolazione regionale a livello italiano siccome lungo la penisola la specie è in rarefazione.
Specie in rarefazione rispetto il passato, la si ritrova qua e là, spesso con piccole colonie isolate. La gran parte delle presenze del passato non sono più confermate soprattutto per la scomparsa delle vecchie querce.

PRINCIPALI FATTORI DI MINACCIA
Distruzione dell’habitat a causa dell’abbattimento delle vecchie piante di quercia e rimozione dai boschi, alberature e parchi degli alberi morti o deperenti. Cura degli alberi cariati con la dendrochirurgia. Talvolta perseguitato attivamente come xilofago potenzialmente dannoso ai querceti.

MISURE DI TUTELA E CONSERVAZIONE
Necessario adottare tecniche per conservare anche singoli vecchi alberi presenti in alberature, parchi e boschi, lasciando comunque in piedi i tronchi degli alberi vivi ma malandati. Occorre salvaguardare le grandi piante vetuste di quercia, anche se molto malandate, vietando l’uso della dendrochirurgia e del taglio "sanitario" nei parchi, alberature e querce isolate. Incentivi per chi lascia i vecchi alberi.

SEGNALAZIONI NELL'OASI
DATA STAZIONE RILEVATORE NOTE
09/04/2017 OASI (in generale) Maselli Mirco

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