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Circus cyaneus (Linnaeus, 1766)
Albanella reale

SISTEMATICA E TASSONOMIA
Phylum: Chordata
Classe: Aves
Ordine: Accipitriformes
Famiglia: Accipitridae
Specie politipica. La sottospecie cyaneus (Linnaeus, 1766) è presente nella regione Paleartica. La ssp. hudsonius (Linnaeus, 1766) è localizzata in Nord America. La ssp. cinereus (Vieillot, 1816) è presente in America meridionale. La ssp. histronicus, ristretta alle Isole Falkland, è verosimilmente estinta (Cramp & Simmons 1980).

CARATTERISTICHE
Albanella grande e massiccia, con aspetto tipico del genere.
Specie con spiccato dimorfismo sessuale (femmina anche leggermente più grande). Abito riproduttivo del maschio caratterizzato da colorazione superiore complessivamente grigio-blu ad eccezione delle remiganti primarie più lunghe di colore nero; parti inferiori bianche; iride gialla, becco nero con base bluastra, cera e zampe gialle. Femmina con parti superiori brune, sopraccoda bianco, timoniere e remiganti barrate di scuro; disegno facciale variabile ma solitamente caratterizzato da un’area chiara attorno all’occhio. Nei giovani, l’aspetto complessivo è molto simile a quello di femmina adulta ma con colorazione più calda e rossiccia e con striature scure meno evidenti.; iride bruna.
In volo, le parti inferiori del maschio adulto sono chiare in contrasto con le parti terminali nere delle remiganti e con il cappuccio grigio della testa; da sotto, l’ala della femmina ha remiganti barrate, petto e copritrici alari striate. Parti inferiori del giovane con sottocoda bianco e secondarie più scure delle primarie.
Simile a Circus aeruginosus ma più snello, con coda più lunga; rispetto a Circus pygargus e Circus macrourus presenta ali più larghe alla base, più corte ed arrotondate e con parti terminali delle remiganti (“dita”) più evidenti.
Specie da solitaria a moderatamente gregaria; a volte in gruppi più consistenti in dormitori comuni e nei periodi di migrazione. Volo con battute lente, profonde e potenti; volo di caccia tipico dei Circus (battute rapide alternate a brevi planate con ali a V) a bassa quota ma può anche effettuare scivolate ad ali piatte o procedere a volo battuto per lunghi tratti. Passa almeno metà del periodo di luce di un giorno in volo. Caccia all’agguato solo occasionalmente.
Si alimenta principalmente di piccoli uccelli, sia nidiacei che adulti, e piccoli roditori. Caccia volando vicino al terreno, tra 1 e 10 metri; fuori della stagione riproduttiva caccia sovente lungo transetti. Adotta tecniche di caccia differenti nel caso stia prediligendo roditori (Microtus sp.) o piccoli uccelli. Il successo di caccia è basso, sotto il 20%. Tra le prede più comuni in Scandinavia sono state descritte Anthus pratensis, Sturnus vulgaris, Alauda arvensis, Phylloscopus trochilus e Emberiza schoeniclus tra gli uccelli e Microtus arvalis, M. ratticeps, M. agrestis, Apodemus sylvaticus e Micromys minutus tra i piccoli mammiferi (Cramp & Simmons 1980).
Specie nidificante irregolare in Italia: primo caso accertato nell’ultimo secolo nel 1998 nella provincia di Parma; la situazione risulta però incerta e spesso limitata ad osservazioni estive non affidabili per la possibile confusione con Circus pygargus. Le uova sono di color blu o verde pallidi. Periodo di incubazione di 29-31 giorni.
La longevità massima registrata risulta di 17 anni e 1 mese.

COROLOGIA E DISTRIBUZIONE GENERALE
Specie a distribuzione oloartica. In Europa l’areale riproduttivo si estende dalla Russia all’Irlanda e dalla Scandinavia al nord della Spagna. La stima più recente della popolazione nidificante in Europa indica 32.000-59.000 coppie concentrate prevalentemente in Russia (20.000-40.000 cp) e Francia (7.800-11.200 cp) (BirdLife International 2004). L’areale di svernamento comprende l’Europa centro-meridionale.
In Italia è nidificante irregolare (1 coppia dal 1998 al 2000 nella bassa pianura parmense) e ritenuta estinta come nidificante nella Pianura Padana nel XX secolo (Brichetti e Fracasso 2003). La popolazione svernante presente in Gennaio in Italia nel periodo 1995-2002 è stata stimata in 1.000-3.000 individui (Brichetti e Fracasso 2003). I movimenti migratori avvengono tra fine febbraio e aprile e tra fine agosto e novembre. Ricatture di individui inanellati in Finlandia, Repubblica Ceca e Germania dimostrerebbero l’origine dei migratori che interessano l’Italia. La popolazione svernante in Italia è stimata in 1.000-3.000 individui. Questi dati, così come i censimenti IWC relativi a questa specie, hanno una certa approssimazione in quanto l’Albanella reale frequenta una grande varietà di zone aperte non solo limitrofe alle zone umide, ma anche zone coltivate, brughiere, incolti, prati, pascoli anche in zone collinari non coperte dai censimenti.

DISTRIBUZIONE E HABITAT IN EMILIA-ROMAGNA
Specie migratrice e svernante regolare, nidificante irregolare.
La specie è stata considerata da alcuni Autori nidificante in Pianura Padana nei secoli passati ed estinta nella prima metà del XX secolo con ultime segnalazioni in Emilia-Romagna nel 1951-1952 (Brandolini 1961). Dal 1998 al 2000 una coppia ha nidificato nella bassa parmense, in un’area golenale del Po, ai confini con la Lombardia (Brichetti e Fracasso 2003).
I censimenti IWC dal 1994 al 2009 coordinati dall’ISPRA. indicano una distribuzione regolare in tutte le province della regione, dalla bassa collina al livello del mare, con popolazioni più consistenti nelle principali zone umide situate nelle province di Ferrara, Bologna e Modena; tra le zone maggiormente frequentate vi sono le Bonifiche del Mezzano (FE) e le valli di Mortizzuolo e S. Martino in Spino (MO).
Dal 1994 al 2001 il numero degli individui è aumentato in modo proporzionale al numero dei siti censiti. Dal 2002 al 2009 nonostante l’alto numero dei siti censiti e quindi la maggiore attendibilità dei dati, la popolazione dell’Albanella reale ha un andamento altalenante, con un minimo di 43 individui nel 2005 ed un massimo di 86 nel 2008. Probabilmente questa variazione è dovuta alle condizioni climatiche, pare infatti che ad inverni molto freddi corrisponda una maggior presenza della specie. L’analisi statistica dei dati per il periodo 2000-2009 indica un moderato declino pari al 6% annuo (I.C. 4-8%).
Considerando che i censimenti delle zone umide comportano un parziale conteggio degli individui effettivamente svernanti, la popolazione dell’Emilia-Romagna nel periodo 1994-2009 potrebbe essere stimata in 100-300 individui, (100-400 secondo Chiavetta 1992) a seconda degli anni, e costituire circa il 10% dei contingenti svernanti in Italia.
La valutazione della popolazione svernante risulta più accurata se effettuata mediante individuazione dei dormitori e conteggio degli individui presenti.
Durante tutte le stagioni frequenta terreni aperti asciutti o umidi, caratterizzati da vegetazione bassa. In genere non si avvicina a zone montagnose o rocciose e a vaste foreste mature (Cramp & Simmons 1980). Nidifica nella vegetazione bassa, di preferenza a carattere steppico; nell'Europa meridionale anche in campi di cereali.
Durante il periodo non-riproduttivo alla sera più individui si riuniscono in uno stesso dormitorio situato tra la vegetazione erbacea alta e folta.

STATO DI CONSERVAZIONE DELLE POPOLAZIONI REGIONALI
Valutazione IUCN regionale: Taxon non nidificante in Emilia-Romagna - Non applicato
Consistenza della popolazione regionale: Popolazione svernante: 45-86 (68) individui per il periodo 2006-2009 (archiv. AsOER).
Valore conservazionistico delle popolazioni regionali: La popolazione svernante in Emilia-Romagna costituisce circa il 10 % di quella nazionale.
Lo stato di conservazione della popolazione regionale è complessivamente insoddisfacente.
Il 100% della popolazione regionale nidificante e almeno il 50% di quella svernante è all’interno di siti Natura 2000. E’ assente come nidificante nelle Aree Protette Regionali e meno del 20% della popolazione regionale migratrice e/o svernante è all’interno di Aree Protette Regionali.
Specie classificata da BirdLife International come SPEC 3 (specie con status di conservazione sfavorevole e popolazione non concentrata in Europa); la popolazione europea è relativamente piccola e soggetta ad un grande declino nel periodo 1970-1990 e ad un leggero declino negli anni successivi (BirdLife International 2004).

PRINCIPALI FATTORI DI MINACCIA
I principali fattori limitanti per la specie sono costituiti da:
- trasformazioni ambientali quali ad esempio la drastica riduzione di prati e pascoli, questa forma di uso del suolo pari a circa l’8% della superficie agricola si è ridotta del 17% dal 1990 al 2000 (dati del 5° censimento dell’agricoltura luglio-agosto 2001) con conseguente aumento dell’agricoltura intensiva
- abbattimenti illegali,
- lotta illegale ai “nocivi” con bocconi avvelenati,
- uso di rodenticidi in agricoltura che provocano avvelenamenti e intossicazioni,
- presenza di linee elettriche che causano elettrocuzioni e collisioni,
- avvelenamento da piombo in seguito all’ingestione di carcasse di animali sparati,
- realizzazione di centrali eoliche in aree di alimentazione e transito.

MISURE DI TUTELA E CONSERVAZIONE
Le azioni di tutela della specie sono costituite, oltre che da un maggiore controllo e repressione dei fenomeni illegali di abbattimento e persecuzione, anche da:
- mantenimento di prati-pascoli e adozione di metodi di coltivazione con uso basso o nullo di pesticidi e diserbanti,
- messa in sicurezza delle linee elettriche nelle aree più idonee alla sosta durante le migrazioni e lo svernamento,
- limitazione del disturbo venatorio nelle zone più idonee alla sosta durante le migrazioni e lo svernamento,
- repressione dell’uso illegale di bocconi avvelenati,
- predisposizione di un programma operativo efficace per il superamento dell’uso dei pallini di piombo nelle cartucce utilizzate per la caccia,
- prevenzione della realizzazione di centrali eoliche in aree di alimentazione e transito.

SEGNALAZIONI NELL'OASI
DATA STAZIONE RILEVATORE NOTE
01/01/2004 28/02/2007 OASI (in generale) Tinarelli Roberto (Ecosistema) presenza irregolare durante le migrazioni

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