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Phillyrea latifolia L.
Ilatro comune; Lilatro; Filaria

SISTEMATICA E TASSONOMIA
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida (Asteridae)
Ordine: Lamiales
Famiglia: Oleaceae
Il genere Phillyrea è presente in Italia con due specie (Phillyrea angustifolia L. e Phillyrea latifolia L.) spesso confuse. Si distinguono essenzialmente per i seguenti elementi:
Phillyrea angustifolia L. - Foglie in genere più allungate con 4-6 paia di nervi secondari poco evidenti inseriti ad angolo acuto, calice con lobi arrotondati; frutto appuntito all'apice.
Phillyrea latifolia L. - Foglie più larghe con 6-12 paia di nervi secondari evidenti inseriti quasi ad angolo retto, spesso arcuati e forcati all'apice, calice con lobi triangolari; frutto arrotondato o compresso all'apice.
La prima si presenta solo in forma arbustiva, mentre la seconda può raggiungere anche i 15 metri di altezza e può presentarsi come un piccolo alberello. La prima, infine, è specie più termofila.
La classificazione del genere Phillyrea è resa complessa dalla presenza di numerosi sinonimi. Le due specie presenti in Italia sono state, nel tempo, attribuite a 3 o 4 specie diverse o, al contrario, riunite in un'unica specie.
Molte specie di origine asiatica, attribuite nell'Ottocento a questo genere, sono poi state spostate in altri generi, in particolare nei generi Ligustrum e Olea.

CARATTERISTICHE
Pianta legnosa sempreverde, con portamento di arbusto o raramente di alberello sempreverde con portamento arbustivo; in alcuni casi si presenta con portamento arboreo; altezza 1-5 m (eccezionalmente fino a 15 m); tronco di forma irregolare con corteccia omogenea grigiastra e rami giovani verdastri; portamento molto ramificato con ramificazioni irregolari e disposte a formare una chioma espansa e globosa; legno privo di odore da fresco.
Foglie foglie opposte, color verde scuro, coriacee, con picciolo di 1-5 mm, lamina allargata o ovata, lunga 20-70 mm e larga 10-40 mm; con 6-12 nervature secondarie, robuste, inserite quasi ad angolo retto, ravvicinate, spesso arcuati e forcati all'apice; margine provvisto di 11-13 dentelli per lato; le foglie presentano un forte dimorfismo collegato alla crescita: in condizioni giovanili esse sono ovate e spesso con base tronca o cordata; in seguito si allungano e diventano lanceolate o più spesso ellittiche.
Fiori in infiorescenza a racemo di 10 mm di lunghezza inserita all'ascella delle foglie, composta da 5-7 fiori inseriti sull'asse del racemo; calice con 4 sepali a lobi triangolari, corolla composta da 4 petali di colore bianco roseo, giallastro o giallo-verdastro, stimma bifido.
Il frutto è una drupa globosa e carnosa di 4-6,7 mm, inizialmente rossa e poi blu nerastra a maturità, arrotondata o appiattita all'apice, normalmente contenente 1 seme sferico, di 2,5-4 mm, granuloso, brunastro, con endocarpo legnoso, quasi liscio.
P caesp - P scap
Antesi: marzo-maggio

COROLOGIA E DISTRIBUZIONE GENERALE
Steno-Medit. - Entità mediterranea in senso stretto (con areale limitato alle coste mediterranee: area dell'Olivo).
Diffusa in tutto il Bacino Mediterraneo (ad eccezione dell'Egitto) e sulle coste meridionali del Mar Nero.
Distribuzione in Italia: Tutte le regioni, ad eccezione di Valle d'Aosta e Piemonte (dove è stata segnalata per errore).

DISTRIBUZIONE E HABITAT IN EMILIA-ROMAGNA
Macchie lungo versanti aridi collinari, leccete; al Sud, anche vallate rocciose in ambiente di macchia mediterranea.

SEGNALAZIONI NELL'OASI
DATA STAZIONE RILEVATORE NOTE
20/10/2013 Lungo Reno Andrea Serra (Ecosistema)

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