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LISTA DELLE PIANTE DELL'OASI
>> FRAXINUS ORNUS
Fraxinus ornus L.
Frassino da manna; Orno; Orniello; Avorniello
SISTEMATICA E TASSONOMIA
Divisione: Magnoliophyta
Classe: Magnoliopsida (Asteridae)
Ordine: Lamiales
Famiglia: Oleaceae
In Italia è presente la sola sottospecie nominale.
Le congeneri Fraxinus excelsior L. e Fraxinus angustifolia subsp. oxycarpa (Willd.) Franco & Rocha Afonso (= F. oxyphylla Bieb.) , pur simili a prima vista nelle foglie, si differenziano per i fiori, precedenti la fogliazione, poco appariscenti nudi (senza calice né corolla) ad antere porporine o violette; le gemme hanno colore nerastro o nero in F. excelsior e marrone-giallastro in F. angustifolia; le foglie di entrambe le specie sono imparipennate, come in F. ornus, ma con foglioline generalmente più strette, più numerose (fino a 15), attenuate alla base e lanceolate, sessili o quasi. Vegetano in ambienti più umidi (soprattutto il secondo), su terreni evoluti e fertili e tendono ad essere sporadiche, piuttosto che ad aggregarsi in popolamenti puri e consistenti.
CARATTERISTICHE Albero o alberetto, alto fino a 25 metri, ma di norma 8-10 m, a chioma tondeggiante, fusto solitamente diritto, ma spesso anche tortuoso, da cui si dipartono molti rami ascendenti o eretti; il diametro raramente supera in esemplari vecchi i 35 cm. Apparato radicale generalmente profondo e con fittone robusto, con forti e numerose radici laterali. La corteccia è grigia-cinerina, a volte con macchie più chiare e liscia, anche nei rametti. Le gemme, sia le apicali che le laterali opposte, sono ugualmente grigio cenere.
Foglie opposte, imparipennate, caduche, formate da 5-9 (per lo più 7) foglioline ellittico-lanceolate, rotondate o cuneate alla base, cuspidate e brevemente ma chiaramente picciolate; lamina fogliare verde opaca, più chiara inferiormente, a margine dentellato-seghettato.
Fiori ermafroditi diclamidati, in vistose dense pannocchie bianche, odorosi, molto abbondanti, con calice a 4 lacinie di 1 mm e corolla formata da 4 petali lineari di 7-15 mm; compaiono contemporaneamente alle foglie o poco dopo.
I frutti sono samare (acheni alati), di 16-28,3(37,5) x 3-5,8 mm, oblungo-lanceolate, acute, intere o smarginate all'apice, con alla base un minuscolo residuo del calice, con ala lunga circa 1/2 del corpo fruttigero e un unico seme (achenio) fusiforme, di 6,2-10,7(12,7) x 1,4-2,7 mm, a sezione tondeggiante, bruno giallastro.
Il legno ha alburno bianco-rosato e durame chiaro biancastro; è resistente ed elastico.
Alcune varietà (rotundifolia, garganica) sono coltivate nell'Italia meridionale e in Sicilia per la produzione di manna, sostanza zuccherina secreta dai fusti incisi fino al cambio e in seguito solidificata, usata nell'industria dolciaria e in farmacologia. P caesp - P scap Antesi: aprile-giugno La specie vegeta su suoli poco evoluti, derivati prevalentemente da rocce carbonatiche, a reazione neutro-basica e con ridotta disponibilità idrica. Cresce a quote medio-basse, potendo salire però nel Meridione sino a 1400-1500 metri.
COROLOGIA E DISTRIBUZIONE GENERALE Eurasiat. - Eurasiatiche in senso stretto, dall'Europa al Giappone.
Euri-Medit. - Entità con areale centrato sulle coste mediterranee, ma con prolungamenti verso nord e verso est (area della Vite).
Pontica - Areale con centro attorno al Mar Nero (clima continentale steppico con inverni freddi, estati calde e precipitazioni sempre molto scarse).
L'orniello è un elemento submediterraneo-montano, con areale esteso dalla penisola iberica all'Asia minore.
Distribuzione in Italia: Diffuso e frequente in tutta la penisola e nelle isole.
DISTRIBUZIONE E HABITAT IN EMILIA-ROMAGNA Boschi misti collinari e submontani (in genere nei versanti caldi su terreni calcarei, talvolta su suoli sottili,rocciosi e aridi) con carpino nero, roverella, acero campestre, carpino bianco, cerro, leccio.
Nelle trattazioni vegetazionali, l'orniello è quasi sempre associato al carpino nero (Ostrya carpinifolia), con cui forma gli orno-ostrieti, perché le due specie presentano esigenze coincidenti in termini edafici (substrati calcarei) e climatici (versanti esposti a sud e quindi caldi e secchi). Le due entità, molto diffuse, si ritrovano insieme in diverse tipologie, con un corteggio pressoché costante di specie erbacee ed arbustive.
Nell'Italia peninsulare ed insulare, oltre a consociarsi col carpino nero, l'orniello convive spesso con specie del genere Quercus (leccio, roverella e cerro principalmente), del genere Acer, col castagno e con le specie della macchia mediterranea alta.
Nel Nordest italiano si riscontrano formazioni primitive in forre, su rupi (talora con leccio) e su falde detritiche. Nella prima situazione sono presenti Salix appendiculata ed Hemerocallis lilio-asphodelus ; su rupi spesso si accompagna, a volte con abbondanza, Amelanchier ovalis ; infine su falde detritiche vi è talvolta contatto con altre formazioni pioniere costituite da pino mugo, pino nero e pino silvestre con specie accessorie quali maggiociondolo, sorbi (montano e degli uccellatori), acero montano, nocciolo, biancospino, salicone, faggio.
Orno-ostrieti tipici (non primitivi) si riscontrano soprattutto su pendici esposte a sud e su suoli derivati da rocce calcaree. Insieme alle due entità principali si trovano sporadicamente anche la roverella, il maggiociondolo, il farinaccio; nello strato arbustivo il biancospino, il ginepro comune e il nocciolo; nello strato erbaceo sono abbondanti graminacee steppiche.
Esistono orno-ostrieti di neoformazione per evoluzione di prati e pascoli aridi abbandonati dove per primo compare l'orniello, poi si affianca il carpino nero ed infine la roverella.
Varianti degli orno-ostrieti in particolari situazioni di esposizione, acclività e disponibilità idrica possono essere caratterizzate dalla presenza di carpino bianco, aceri (riccio e montano) e faggio.
Da ultimo è importante segnalare formazioni vegetali della zona basale dei versanti, nelle quali, accanto all'orniello e al carpino nero, figura la roverella, a volte dominante perché favorita da suoli più profondi e da maggior calore; in questi casi gli strati arbustivo ed erbaceo si riducono quantitativamente e tra le specie del primo si riscontrano il biancospino ed il prugnolo, tra quelle del secondo Vinca minor, Asparagus tenuifolius e, come caratterizzante, Buglossoides purpurocoerulea
SEGNALAZIONI NELL'OASI |
DATA |
STAZIONE |
RILEVATORE |
NOTE |
08/09/2019
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Casa della Natura
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Andrea Serra (Ecosistema)
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riconoscimento svolto con i visitatori (incontro per l'apprendimento dell'uso delle chiavi dicotomiche)
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22/10/2017
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Lungo Reno
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Andrea Serra (Ecosistema)
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09/04/2017
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Lungo Reno
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Sirotti Maurizio
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Visita guidata flora spontanea
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20/10/2013
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Lungo Reno
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Sirotti Maurizio
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