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TAMERICE COMUNE
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Tamarix gallica L.
Famiglia: Tamaricaceae
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PORTAMENTO, TRONCO E RAMI
FOGLIE
FIORI
FRUTTI E SEMI
POSSIBILI CONFUSIONI
DISTRIBUZIONE
HABITAT
UTILIZZI E ALTRE INFORMAZIONI
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PORTAMENTO, TRONCO E RAMI
È una pianta legnosa con portamento cespuglioso o arboreo, fogliame deciduo, chioma globosa, arruffata, espansa, di colore grigio-azzurrognolo.
I fusti sono sottili, glabri, brevi e all'inizio dritti; si fanno poi contorti e sinuosi, con rami lunghi, eretti, sottili e flessibili, talvolta penduli.
La corteccia è sottile, prima liscia e lucente, grigio-rosea ornata da lenticelle, poi bruno purpurea, quindi grigiobruna, rugosa e screpolata. Altezza 1-5 (10) m.
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FOGLIE
Le foglie sono semplici, addensate in fascetti ad inserzione alterna, squamiformi, acute alla base e all'apice, un po’ carnose, di colore verde-glauco cosparse di idatodi (piccole ghiandole escretrici che riversano all'esterno acqua e sali minerali in eccesso).
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FIORI
I fiori sono piccolissimi e numerosi,
riuniti in racemi cilindrici terminali. Hanno il calice diviso in 5 lacinie ovate; brattee lunghe 1/2 dei sepali.
La corolla è lunga circa il doppio del calice, con 5 petali caduchi di colore rosato;
sono presenti 5 stami con antere rossicce, opposti ai sepali; 3 carpelli ingrossati a clava nello stigma.
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FRUTTI E SEMI
I frutti sono capsule trigono-piramidate, contenenti pochi semi di colore giallo, con un pennacchio piumato che li aiuta nella dispersione.
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POSSIBILI CONFUSIONI
Specie simile è la Tamerice maggiore (Tamarix africana Poir.), che si distingue per foglioline leggermente più larghe con margine trasparente e brattee dei fiori generalmente più lunghe dei sepali.
Quest'ultima è presente sulle coste nord africane occidentali e allo stato spontaneo lungo le coste dell'Italia centromeridionale.
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DISTRIBUZIONE
È specie spontanea della regione mediterranea occidentale, dove si sviluppa soprattutto nelle zone costiere. In Italia è presente dal Nord al Sud e alle Isole. Incerta però in Abruzzo e Puglia e assente in Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta. Presumibilmente solo introdotta e quindi poi inselvatichita in Piemonte, Liguria Umbria e Marche.
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HABITAT
È pianta dei terreni litoranei, aridi, sabbiosi e subsalsi. Vive lungo le sponde dei corsi d'acqua, anche sul greto, fra i ciottoli ed il fango. Nelle zone interne è occasionalmente coltivata e sporadicamente inselvatichita. Cresce da 0 a 800 m s.l.m.
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UTILIZZI E ALTRE INFORMAZIONI
La specie ha importanza forestale soprattutto per il rimboschimento di luoghi sabbiosi e salati, per la realizzazione di barriere frangivento e per il consolidamento delle dune costiere. Viene impiegata anche per realizzare siepi e bordure su suoli aridi e salsi, alberature stradali e come pianta ornamentale (apprezzate sono la sua rusticità e la sua chioma leggera, arricchita al momento della fioritura dai numerosi e piccoli fiori rosati e dagli stami gialli). Un tempo veniva adoperata nella bonifica vegetale dei calanchi argillosi collinari. Il legno è di colore bianco-giallognolo, semiduro e con anelli poco evidenti. Viene utilizzato limitatamente per piccoli lavori, a causa della fragilità, della scarsa durata e delle dimensioni ridotte del tronco. I rami con dimensioni minori servivano per la produzione di scope, particolarmente robuste. In passato, le fronde venivano usate anche come foraggio: il bestiame ne apprezzava il sapore salato. Come combustibile, il suo legno è scadente ma le ceneri contengono notevoli quantità di soda, che veniva impiegata un tempo nella concia delle pelli. È possibile l'utilizzo come astringente e diaforetica; la corteccia contiene tannini, etere metilquercitinico, acido gallico, solfato di soda. Apollo era rappresentato con un ramoscello di Tamerice comune in mano. I maghi persiani profetizzavano tenendone in mano un ramoscello, mentre, secondo Plinio, i sacerdoti egizi se ne cingevamo il capo.
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